Chi sono

La vita mi ha permesso di contribuire a portare un pizzico di conoscenza nei villaggi sparsi dell’Africa per aiutare le mamme, i ragazzi, gli anziani, gli uomini forti dei campi a vedere che non è
giusto stare male, che si può fare qualcosa per il “non dormire”, l’avere gli incubi, la paura e il senso di allerta costante. Troppe persone ancora trovavano normale vivere con il disagio e pensano “tanto ormai sono così, non ci posso fare niente”, Invece c’è il diritto alle cure, la possibilità di uscire o di arredare il tunnel nel quale ci troviamo. È qualcosa che prende tutti, in Ruanda come in Italia, magari dopo una diagnosi di Parkinson o di Tumore, dopo uno stupro così come dopo un incidente, per il terremoto o per pandemia Covid. I ricordi o i flash dei nostri ricordi che ci arrivano all’improvviso in un lampo, che ci fanno stare male oppure i momenti di malinconia che ci portano a rinchiuderci, a non voler vedere nessuno, possono essere ricollocati e ritrovare un benessere, non importa da quanto tempo ci sono né perché.
Nei racconti, nelle nostre storie, lì come qui da noi, i sintomi trovano un loro spazio, possono essere accolti fino al “si! È possibile avere una vita più serena!”, di una malattia che si chiama Disturbo Acuto da Stress oppure Disturbo Post traumatico da stress e che tutti noi nel corso della nostra vita, sperimentiamo, che magari ci arriva da piccoli o grandi ma comunque dolorosi ricordi infantili.

Nella nostra società abbiamo imparato a convivere con tutto, “a ingoiare” tutto pensando che “è un disagio, ma non ci posso fare niente” proprio come il popolo ruandese. Magari abbiamo provato con tante cose, ma nulla ha davvero aiutato. Allora ci siamo rifugiati nel cibo, con abbuffate, con vomito, oppure lavandoci le mani di continuo. Oppure arrivano pensieri diversi dai nostri che non riconosciamo o che non vorremmo. Lunghe depressioni. Paura. Ansia o Panico. E le cose belle che abbiamo? Spesso non riusciamo a godercele, ci sentiamo intrappolati o tristi,
preoccupati di fronte alla possibilità di un matrimonio, un mutuo, la nascita di un figlio…e allora ci sentiamo in colpa!

Il sorriso, permette all’anima di respirare. (Fabrizio Caramagna)

……e le nostre storie
Nei racconti, nelle nostre storie, lì come qui da noi, i sintomi trovano un loro spazio, possono essere accolti fino al “si! È possibile avere una vita più serena!”. di una malattia che si chiama
Disturbo Acuto da Stress oppure Disturbo Post traumatico da stress e che tutti noi nel corso della nostra vita, sperimentiamo, che magari ci arriva da piccoli o grandi ma comunque dolorosi ricordi
infantili. (FOTO) Nella nostra società abbiamo imparato a convivere con tutto, “a ingoiare” tutto pensando che “è un disagio, ma non ci posso fare niente” proprio come il popolo ruandese. Magari
abbiamo provato con tante cose, ma nulla ha davvero aiutato. Allora ci siamo rifugiati nel cibo, con abbuffate, vomito, oppure lavandoci le mani di continuo. Oppure arrivano pensieri diversi dai nostri che non riconosciamo o che non vorremmo. Lunghe depressioni. Paura. Ansia o Panico. E le cose belle che abbiamo? Spesso non riusciamo a godercele, ci sentiamo intrappolati o tristi, preoccupati di fronte alla possibilità di un matrimonio, un mutuo, la nascita di un figlio…e allora ci sentiamo in colpa!